L’EXPORT ITALIANO PUNTA SUGLI STATI UNITI
Nel 2016, +2,6% dell’export italiano verso gli USA. Nell’import dominano mezzi di trasporto, prodotti farmaceutici e del settore meccanico.
Premessa storica: all’ombra della Statua della Libertà, il Made in Italy ha sempre avuto un enorme appeal. Non stupisce, dunque, che (dati ISTAT sul 2016 alla mano) gli Stati Uniti d’America siano il terzo mercato di sbocco per le esportazioni italiane, dopo Germania e Francia.
L’export verso Washington degli ultimi dodici mesi porta a casa una pagella da +2,6% annuo. Ergo, vendite ai massimi storici che arrivano a 36.548 milioni di euro e precedenti record gentilmente accantonati (+2,16% del 2015 e +2,12% del 2000). Ulteriore nota di merito: l’Italia è il primo Paese fornitore europeo degli USA per prodotti realizzati nei settori a maggior concentrazione di MPI. (Fonte: Confartigianato)
Nel dettaglio, l’export da Roma è trainato dalla categoria mezzi di trasporto: fatturato di 8,1 miliardi di euro prodotto da un +6% annuo, per un settore che ingloba “fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi”, “fabbricazione di altri mezzi di trasporto” e “fabbricazione di macchinari e apparecchiature nca”.
A seguire prodotti del settore metalmeccanico (+3%), moda, alimentari (+6%), ma anche arredamento (fabbricazione di mobili ed altre industrie manifatturiere, +8%), prodotti dell’industria metallurgica, farmaceutica (+28%), gomma/materie plastiche, prodotti chimici, hightech (+9%) e apparecchi elettrici.
Da Oltreoceano, l’Italia importa soprattutto prodotti farmaceutici (+19%), mezzi di trasporto, beni del settore metalmeccanico, high-tech e prodotti chimici (+2%).
DHL Express, fondata proprio negli USA nel 1969, contribuisce in maniera determinante all’import/export a stelle e strisce con i suoi oltre 6.000 dipendenti. A essi si aggiungono 1 Global Air Hub a Cincinnati (posizionato a un ora di volo dal 66% della popolazione americana e da cui passa il 90% del traffico da e verso gli USA), 3 Gateway (New York, Los Angeles e Miami), oltre 6.700 Service Points, più di 200 voli nei giorni feriali ed elicotteri a New York, Chicago e Los Angeles (per consegne di documenti nel settore bancario e legale). Un’incisiva presenza, resa ancora più efficace dalle oltre 3.500 spedizioni di DHL Express che quotidianamente volano dall’Italia agli USA e dalle oltre 1.000 che compiono il tragitto opposto.